Classificazione
Indicazione Geografica Protetta
Un po’ di storia…
La coltivazione di questo vino così particolare risale almeno all’epoca della colonizzazione greca (VII sec. a.C.). Fino a poco tempo fa la viticoltura pugliese era orientata soprattutto alla produzione di vini da taglio e il Negroamaro era molto ricercato per dare colore ai vini del Nord o a quelli francesi. Quando il mercato cominciò ad indirizzarsi verso i vini imbottigliati, molte aziende cominciarono ad investire su questo vitigno. Oggi il territorio salentino del vigneto ha determinato la rinascita dell’intera filiera del vino pugliese.
Indicazione Geografica Protetta
13% vol.
15° – 16°C
Questo Negroamaro è coltivato con il tradizionale tendone pugliese. La vendemmia, effettuata tra settembre ed ottobre, fa sì che l’acino raggiunga la piena maturazione organolettica. Il clima pugliese, molto asciutto e spesso siccitoso, risolve il problema delle muffe, mentre il calcare di cui è composto il suolo esalta le qualità del vitigno. Per sopperire alla siccità il vitigno gradisce anche una buona presenza di argilla che riesce a trattenere l’acqua che scorre abbondante nel sottosuolo pugliese. Queste particolari condizioni danno vita ad un vino cupo di corpo ed estremamente pieno.
È un vino prodotto da uve Negroamaro in purezza.
Vino di un intenso colore rosso rubino-granato scuro, con riflessi quasi neri. Il suo profumo, pieno e fruttato, è quello del vino di razza, che richiama nettamente frutti piccoli a bacca nera, talvolta con leggeri sentori di tabacco e cioccolato. Il gusto è leggermente amarognolo ma pieno, asciutto e rotondo. Chiude con un finale lungo e persistente.
Il Negroamaro è un ottimo vino da tutto pasto. Si accompagna in modo eccellente ai piatti tipici della tradizione salentina come, ad esempio, polpette al sugo, carne alla brace, pasta con zuppa di ceci.